
Per Anna Bellinazzi, la vita segue molti degli schemi delle favole.
Le donne, che sono spesso protagoniste nelle sue opere, sono eroine che seguono la luce. Quella luce che è elemento peculiare dell’espressione dell’artista.
Anna Bellinazzi è espressione del sogno, dell’inconscio, della fiaba. La bambina che ha in sé ha ancora tanta voce in capitolo e le consente di cogliere gli elementi del vivere con una sensibilità spiccata, superiore a quella delle persone comuni.
Le sue donne osservano orizzonti lontani oppure sognano. La speranza è un altro comune denominatore della sua arte, una voglia di cambiamento e di miglioramento di un presente che non le piace e che sente sempre più stretto da indossare.
Gli sguardi delle donne immortalate da Anna Bellinazzi sono sempre trasognati e dimostrano quanto l’artista sia attratta dai tormenti esistenziali.
Le sue scene prendono sempre in considerazione tribolazioni scaturite dal vivere, elemento che rende l’arte di Bellinazzi un racconto filosofico della società e del nostro tempo.
Proprio l’attenzione alle dinamiche sociali è l’elemento che emerge. I mondi onirici di Anna Bellinazzi sembrano sommersi nelle profondità degli abissi, anche se sullo sfondo esiste sempre una luce, un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi.
Spesso si ritrovano simboli legati alla magia e all’antichità, altre volte, l’artista ambienta i suoi racconti cromatici in fondo al mare.
L’attenzione per il mare è una peculiarità che dimostra come Anna Bellinazzi sia aggrappata alle forme primordiali della vita, senza inibizioni, né filtri.
In un’era in cui tutto è mediato, come fossimo sotto il controllo della censura, l’artista ci invita, invece, a cogliere ciò che è primordiale. Il mare, la luce, gli sguardi di donne pensierose, sono tutti elementi con cui Anna Bellinazzi suggerisce di andare oltre a quanto mediato, poiché frutto di costrutti che seguono le mode.
Anna Bellinazzi, dunque, non è solo una pittrice, ma una comunicatrice che estroflette se stessa sui supporti, veicolando sensazioni e sentimenti scaturiti dalle vicissitudini del vivere e rielaborati da un’anima estremamente sensibile.
Anna Bellinazzi è come un’equilibrista, sempre alla ricerca del proprio centro, in un mondo che vive come fosse sospesa nel vuoto.
Un’artista in cui a prevalere sono le regole dell’inconscio e i sentimenti.
Una marziana del nostro tempo, dove, al contrario, prevalgono le logiche del profitto, del pensiero unico che difende il sistema e tratta le persone come codici a barre.
Una donna che vive in un suo mondo parallelo, da dove rielabora il presente per regalarci un pezzetto della sua visione della vita attraverso le opere.













