
Mario Alberto Agugiaro si afferma come un interprete audace e visionario del linguaggio visivo contemporaneo, poiché è capace di unire tradizione e avanguardia in un dialogo che cattura l’occhio sia per l’accattivante grammatica del colore sia per la sfida che propone al ragionamento.
La produzione artistica di Agugiaro è un viaggio nei territori della psiche, una sintesi in cui il caos della modernità trova forma attraverso un’organizzazione geometrica, cromatica e narrativa che richiama le tensioni e le complessità del nostro tempo.
È come se l’artista si adoperasse per porre ordine nel caos.
Il linguaggio visivo di Agugiaro si distingue per una spiccata teatralità compositiva, che mescola simboli archetipici e frammenti di realtà urbana con un uso spregiudicato di colore e forme. Infatti, nella sua espressione cromatica, ogni elemento, apparentemente disordinato, è invece carico di significati, di messaggi, di filosofia.
Le linee frastagliate e i contorni spezzati evocano la frammentazione dell’esperienza moderna, così come il richiamo al cubismo è una soluzione attraverso cui Agugiaro tende a sbriciolare il presente, per ricomporre i pezzi in un costrutto diverso, mentre i toni accesi richiamano un’energia vitale che sfida l’omologazione culturale e il grigiore esistenziale.
A livello semiotico, le opere di Agugiaro miscelano richiami cubisti e post-espressionisti con un’interpretazione personale della street art che genera un effetto accattivante, quanto raffinato.
In questa dialettica, il segno pittorico non è mai fine a sé stesso, ma veicolo di un messaggio filosofico profondo.
Le sue composizioni rimbalzano tra caos e ordine, tra vita e morte, individualità e collettività, e vi si intravede l’eco di una visione dell’umanità come intrappolata in una rete di forze più grandi, ma, al tempo stesso, capace di resistenza e rigenerazione.
Un altro elemento distintivo è l’uso consapevole della prospettiva e dello spazio: Agugiaro non si limita a creare opere bidimensionali, ma il suo lavoro si proietta oltre la superficie della tela.
Gli sguardi, le posture delle figure e le traiettorie dinamiche delle linee rappresentati dall’artista trascinano lo spettatore in un vortice visivo, dove l’osservatore diventa partecipe del messaggio.
Poiché, a livello filosofico, Mario Alberto Agugiaro sembra interrogarsi sul significato della condizione umana in un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla velocità, dalla superficialità e da narrazioni che riscrivono la storia e piegano le prospettive della realtà.
I volti scomposti e i corpi frammentati, allora, diventano metafore della crisi – spesso della perdita – di identità e della molteplicità del sé, mentre i colori saturi suggeriscono una vitalità che resiste alle pressioni del nostro tempo.
C’è un’intensità quasi spirituale nella ricerca stilistica di Agugiaro, come se il caos non fosse solo una condizione da accettare, ma anche un’opportunità per riscoprire nuove armonie, nuove prospettive, in modo da riscrivere il presente e offrire un futuro diverso, positivo.
L’arte di Mario Alberto Agugiaro si colloca tra pittura, filosofia e antropologia visiva, grazie a opere che non si guardano soltanto, ma si studiano, generano interrogativi e riflessioni.
Opere che si vivono.

GALLERIA OPERE DI MARIO A. AGUGIARO
















